Un sogno di solidarietà di nome LISA

Ti aiuto perché è giusto”.

Ecco, non è la propensione di tutti. Anzi, se non è una vocazione, è proprio difficile educare con una simile “legge morale”.

In fondo che ti costa? Al massimo 1 euro al giorno”.

Mh… no, funziona poco. O meglio, se funziona c’è una data di scadenza bella grande sul tappo.

Continua a leggere “Un sogno di solidarietà di nome LISA”

Sharing is caring

Tanti anni fa un mio amico mi scrisse su un biglietto: “Sharing is caring“.

La trovai una bella frase, con un fondo di verità, ma ogni volta che la leggevo mi lasciava sempre un po’ appesa, perché mi veniva automatico pensare che, al contrario, ogni uomo è un’isola. E lo credo ancora, ma ad oggi, credo anche che le due cose non siano così incompatibili e forse bisogna raggiungere quel punto della vita in cui si è capaci di trovare il giusto posto alle parole. Un posto che è diverso per ognuno e che nessuno può creare al posto tuo. Si deve essere pronti a trovarlo… e ad abitarlo.

Continua a leggere “Sharing is caring”

Dammi un cuore che ama e capirà quello che dico

Questo è un libro dove il tempo e lo spazio sono sospesi.

Non c’è un’epoca o un luogo preciso da dove iniziare a raccontare. La storia comincia da un ricordo e finisce sbiadendosi in altri ricordi. Tuttavia non è un libro sui tempi andati o sui rimpianti. No. In questa storia, presente e passato si rincorrono inciampando l’uno nell’altro come bambini ai primi passi e ognuno si riflette nell’altro cercando se stesso. Ma non sempre si ha il tempo di distinguerne l’identità, perché a narrare la storia è un anziano signore, che, dall’inizio alla fine rimane in trance davanti al davanzale della sua finestra a guardare fuori un paesaggio che cambia dal giorno alla notte e si sa… gli anni di una vita sono un bagaglio intenso da rivisitare e per un anziano il tempo è un bambino dispettoso che sceglie liberamente se andare avanti o indietro. Continua a leggere “Dammi un cuore che ama e capirà quello che dico”

Bonsai – Lentamente… Eppur si muove

Finché si avranno passioni non si cesserà di scoprire il mondo.

(Cesare Pavese, Il mestiere di vivere)

 

L’ho sempre pensato, anche se vederle realizzare è un’altra cosa.

E non so se capita a tutti o solo alle persone come me, che preferiscono raccogliere la luce dall’ombra, ma mi ci vuole sempre un po’ per capacitarmi di cose belle come questa. Come se non l’avessi voluta io, come se Bonsai non fosse nato da me.

Eppur si muove. Continua a leggere “Bonsai – Lentamente… Eppur si muove”

“Albero: esplosione lenta di un seme”

“Albero: esplosione lenta di un seme”.

Così Munari definiva un albero. E così è stato con il mio Bonsai.

Era già dentro di me chissà da quanto, poi un tardo pomeriggio di settembre è venuto alla luce esplodendo lentamente. Per me è qualcosa di più di un libro.

È un percorso di crescita, una metafora gentile che vuole celebrare il coraggio, l’empatia, l’accettazione e la potenza trascinatrice dell’immaginazione. Continua a leggere ““Albero: esplosione lenta di un seme””

Bonsai. Celebrazione della perfezione imperfetta

Penny ha 7 anni ed è alta 70 cm.
Da qualche parte dentro di sé, lei sa di essere speciale, di essere un dono, ma non si sente all’altezza del mondo reale, perché è costretta a giustificare il suo aspetto, perché i compagni di classe la prendono in giro, perché vive in una realtà in cui “essere all’altezza” vuol dire anche riuscire a toccarla, senza bisogno di stare sulle punte. Ma essere all’altezza è davvero una questione di centimetri?
Chiedetelo a un bonsai. Smetterete di vedere il mondo allo stesso modo. Continua a leggere “Bonsai. Celebrazione della perfezione imperfetta”

Quando sarai grande

 

Dovrei dirti che rimpiangerai l’essere piccola. Che l’innocenza di quei giorni non tornerà con quell’intensità, se non sparirà del tutto.

Dovrei dirti di godere del presente, perché quando si cresce impari a contare i giorni e il futuro non è poi così un’incognita.

Dovrei dirti che è sbagliato aver fretta di crescere, perché in quei giorni in cui credevi che tutto il tuo mondo fosse rinchiuso nella tua stanza in realtà il tempo ha continuato a scorrere, traditore, facendoti credere che si fosse fermato per te. Continua a leggere “Quando sarai grande”

Anatomia di un sogno

 

Sono tornata.

 

Trascino le caviglie tra le ultime piaghe di questo mare nero, che bramoso e silente attendeva inquieto il mio ritorno.

Lo sguardo annega in un vuoto d’aria. Non oso distoglierlo. Non voglio. Non posso. So che cosa mi aspetta se lo facessi e non voglio andarmene da qui. Continua a leggere “Anatomia di un sogno”