Sono Denise, ho 33 anni e da sempre ho una doppia vita.
Una è quella in cui tengo ben saldi i piedi per terra, mi guadagno da vivere saltando da un ufficio all’altro, scrivo sull’agenda qualsiasi cosa debba fare durante il giorno per paura di scordarmi; prendo più treni io di un controllore ferroviario e quando perdo la capacità di pensare mi affido alle serie tv, ne ho una per ogni stato d’animo. Mi piacciono i libri, il cinema, i dolci, i paesi nordici e da sempre ho una venerazione per la Disney.
La mia seconda vita è il disegno. Un tantino più articolata della prima… ma una cosa alla volta.
Dal 2009 lavoro come grafico per varie case editrici, ho iniziato a fare questo mestiere per caso, e per tanto tempo l’ho considerato un ripiego su ciò che avrei voluto fare davvero, ma poi negli anni ho scoperto che questo rispecchia parte del mio carattere, quella parte dedita alle regole, all’equilibrio, alla regia e, ahimè, al controllo. È la mia zona di confort dove so esattamente come muovermi e, il più delle volte, cosa aspettarmi.
Il disegno, invece, è la mia caverna delle meraviglie, è il luogo del “ritorno”, è il rifugio da qualsiasi tornado di alienazione; non è sempre un posto sicuro perché a volte è più un vaso di Pandora, dal quale fuggo, ma mai con il pensiero di non tornare. “La caverna nella quale hai paura di entrare ha il tesoro che stai cercando”, diceva Joseph Campbell, ed è ciò che sento quando prendo in mano una matita.
Il disegno è tante cose insieme, tranne una zona di confort. Sì, perché disegnare è un atto di coraggio e il coraggio è un’arte antica che non si finisce mai di imparare. È come un matrimonio, e quindi non è sempre idilliaco… oltre ad amarsi bisogna conoscersi giorno per giorno, guardare in faccia le proprie “disabilità” emotive, scovare gli angoli più imbarazzanti delle nostre paure e tirare tutto fuori, ma a testa alta, perché la creatività non accetta vergogna, altrimenti diventa la patetica imitazione di ciò che vorremmo essere e quando questo avviene si smette di amare ciò che si ha dentro.
Disegnare mi ha insegnato a vivere, e questo amore ha resistito a tutto, a scelte di percorsi formativi e professionali diversi, ai lunghi periodi di stanby creativo, alle mie immobilizzanti aspettative di perfezione, alle persone che mi dicevano di cercare il posto fisso, di tenermi questo “hobby” per i ritagli di tempo, di pensare alle “cose serie”, di cercarmi un lavoro serio. Non c’è modo migliore di uccidere un sogno e di spegnere lentamente una passione… eppure questa fiamma non si è mai affievolita, è sempre lì, orgogliosa e determinata, e mi ricorda chi sono davvero e che ci sarà sempre un angolo di mondo in cui non sentirmi sola, perché in realtà anche quando non ho una matita in mano, io continuo a disegnare nella mia testa, nella speranza, sicuramente ingenua, di creare un mondo diverso, meno alieno, meno arido, un mondo in cui si ritorni a guardarsi negli occhi, un mondo in cui si torni ad ascoltare veramente, un mondo che recuperi la voglia di conoscere, un mondo che accolga i tuoi sogni invece di affannarsi a spegnerli, un mondo in cui un disegno non è “solo” un disegno…
Un foglio bianco è il mio primo libro illustrato, pubblicato da Gemma Edizioni, che non smetterò mai di ringraziare per aver creduto veramente in me e per aver proiettato un bagliore di luce sul mio prezioso tesoro, finora rimasto chiuso in un cassetto.
Non so se questo libro sarà il primo passo per la vita da illustratrice che ho sempre voluto, so solo che sono felice di avere questo fuoco dentro di me e che nonostante momenti di sfiducia, come in un qualsiasi rapporto d’amore, l’importante è non smettere mai di guardarsi e di tessere la fitta trama delle proprie paure con pazienza e gentilezza, e soprattutto con il coraggio che fa di noi persone vere.
È una lezione da imparare ogni giorno quella del coraggio ed è proprio questo ad essere il motore della mia vita creativa.
Mi viene in mente una frase di Gibran, che ho letto tantissimi anni fa e che non ho mai dimenticato.
I tormenti dell’anima che si devono alla sua fermezza al cospetto delle difficoltà e degli affanni sono più onorevoli di una ritirata verso zone franche sicure. La farfalla che seguita a volare intorno al lume finché non si brucia è superiore a qualunque essere immortale che viva tranquillo e pacifico in un cunicolo buio. (Le ali spezzate)
Ci sarebbe molto altro da dire, ma lascio la parola ai miei disegni…
Buon ascolto.
Leggi il progetto di Un foglio bianco, illustrato da Denise Sarrecchia e pubblicato da Gemma Edizioni
Leggi la presentazione sulla pagina Facebook di Gemma Edizioni
Non vale, anche io voglio fare fumetti
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Ma non voglio il mi piace, voglio una soluzione 😦
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Carissima, lo so, non è facile. Però la cosa buona di questo lavoro è che non c’è un limite di età per proporti, quindi ci vuole, oltre che tanto studio, soprattutto tanta costanza. Anche se non fai quello che vorresti, puoi arrivarci scegliendo altre strade. Devi credere nel tuo sogno, esercitarti tanto, bussare a tante porte e insistere. Non mollare!
Buona fortuna!!!
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eheheh…. grazie
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