“La baia” – Menzione speciale al Premio Andersen Baia delle Favole

Il 10 giugno 2023 alle 10:00, presso il convento dell’Annunziata di Sestri Levante, sono stati decretati i vincitori della 56esima edizione del Premio Andersen – Baia delle Favolededicato alla fiaba inedita, che dal 1967 a oggi che ha visto nell’albo d’oro dei premiati scrittori del calibro di Italo Calvino, Alberto Moravia, Peppino De Filippo e Sergio Zavoli, per citarne solo alcuni.

Tra i nomi dei premiati c’era anche il mio.

Una menzione speciale per il mio nuovo libro “La baia”, albo illustrato ancora inedito, che è stato premiato con la seguente motivazione:

In questa narrazione a cavallo tra poesia e riflessione personale, non troviamo paesaggi immaginari, né fate, né principi e principesse, né orchi. Il lettore è però catturato dalla vivacità ed il realismo delle immagini, che fanno da contrappunto all’intento formativo tipico della fiaba. Per grandi e piccini.

La baia

La baia è la sintesi di un lungo processo di cambiamento.

Il libro inizia con una ragazza che, insieme al suo cane, siede sulle rive della sua baia preferita e, nell’osservazione profonda delle onde, si perde nei suoi pensieri, vedendo, con gli occhi della mente, tutto quello che sarebbe in grado di fare se solo riuscisse a immaginarsi libera… Perché la realtà è molto più dura ma lei è una sognatrice e sceglie di non arrendersi.

La baia parla del modo in cui scegliamo di vedere noi stessi, delle possibilità che ci concediamo e di come la scelta dei nostri pensieri faccia la differenza nel destino che tracciamo a nostra insaputa.

Parla dei limiti che sono per la maggior parte della nostra mente e di come siamo liberi di infrangerli, se ci prendiamo la responsabilità di farlo.

È un libro sulle scelte.

Si può scegliere chi essere e abbracciare la propria filosofia di vita, coscienti che nessun processo di cambiamento è facile, perché ogni scelta porta con sé il peso di ciò che si sta lasciando indietro e a cui ci siamo abituati. Quello che siamo stati, le dipendenze di cui ci siamo nutriti, i pregiudizi che ci hanno plasmato, i rapporti disfunzionali nei quali siamo svaniti e tutte quelle voci indistinte che ci hanno ripetuto nel tempo di “stare con i piedi per terra”. Eppure, da sempre, solo volando alto si può guardare oltre, si può sentire quella vertigine che ci mostra quanto di noi deve ancora uscire fuori, che siamo molto più che il frutto delle aspettative altrui, che, nonostante le circostanze più difficili, si può cambiare e che possiamo farlo con le nostre sole forze, rimanendo aperti e sensibili.

L’anno scorso ho fatto un viaggio in Liguria, sostando a Sestri Levante. Sono stata solo un giorno, ma è stato sufficiente per creare dentro di me molto più di un ricordo indelebile di cui ho assorbito ogni angolo, ogni colore, e in cui ognuno dei cinque sensi era acuito.

È stato il dipinto di una rinascita, la dimora perfetta delle mie fantasie, un angolo di mondo che sarebbe rimasto con me, con o senza piedi per terra, soprattutto nei momenti bui, durante i quali i pensieri percorrono la strada che sanno a memoria, anche se porta a un vicolo cieco.

La Baia delle Favole, percorsa anche dal mio amatissimo Hans Christian Andersen, e la Baia del Silenzio sono state la mia baia, quel genere di luogo dove senti che tutto è possibile, dove volare alto è ciò che ti salva da una terra poco accogliente, un luogo dove riuscire a vedere e a sentire che il meglio deve ancora venire.

“Il vincitore è un sognatore che non si è arreso”.

(Nelson Mandela)

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