La grafica editoriale può essere definita come “giornalismo visivo”. Diversamente dalla grafica pubblicitaria o commerciale, che tendono a promuovere un singolo punto di vista o prodotto, la grafica editoriale può intrattenere, informare, istruire, comunicare, educare, combinare tutti questi aspetti.
In genere è un insieme di testo e immagini, ma può essere costituita anche solo dall’uno o dall’altro elemento.
Scopi dei prodotti editoriali
Alla base della maggior parte dei prodotti editoriali vi è una volontà di comunicare idee o storie, organizzando e presentando immagini e parole.
Le molteplici funzioni della grafica editoriale:
- esprimere e conferire spessore
- attrarre e fidelizzare i lettori
- strutturare in modo chiaro il materiale
Il tutto al fine di fornire un prodotto piacevole, utile e informativo per raggiungere la funzionalità e il successo.
La grafica editoriale è stata negli anni un vero e proprio laboratorio di ricerca in cerca di evoluzione, riuscendo a dare vita a innovazioni stilistiche di grande spessore, ma oltre al progresso artistico essa è stata una vivida istantanea culturale dell’era in cui è prodotta, riuscendo a catturare lo spirito di un’epoca che celebrava la sperimentazione, l’innovazione e il cambiamento.
Ci sono vari aspetti che determinano un prodotto grafico funzionale:
- la reale comprensione del prodotto. A di là di determinate scelte grafiche, il grafico deve conoscere e capire in profondità il concetto che sta rappresentando e deve avere chiari obiettivi e finalità;
- il lettore come primo riferimento. In base al target, il grafico deve calibrare i vari aspetti grafici che dovranno rispecchiare e al tempo stesso stimolare l’utente di riferimento. Ad esempio, se il lettore in questione sarà in età più o meno avanzata, la chiarezza del testo sarà essenziale, così come una scelta stilistica sobria del layout, diversamente se ci riferiamo a un target giovanile… Dunque, sarà fondamentale definire il pubblico e comprenderne le necessità;
- il numero di prova o numero zero. Prima di definire la linea grafica di una collana editoriale o una rivista, è necessario procedere ad una prova di stampa che si classifica come “numero zero”; questa permette di verificare tutti gli aspetti grafici e tattili e di intervenire tempestivamente prima che il prodotto venga distribuito;
- l’utilizzo del colore. Qualsiasi colore può enfatizzare o evidenziare, può far leva su sensazioni particolari per suscitare ricordi e stimoli, ma questa non è sempre la chiave vincente per riuscire a rendere vincente il prodotto. Loghi verdi e sfondi azzurri non vendono; se sono rossi, si. Un bionda in copertina vende meglio di una mora. Il giallo è considerato inadatto per la copertina. Nel mondo delle riviste, queste sono convenzioni accettate anche se difficili da provare ma basarsi sui colori per vendere una pubblicazione, probabilmente non funzionerà perché la percezione del colore è del tutto personale, come le associazioni che siamo portati a fare.